Rifiuti speciali da veicoli fuori uso (vfu)
Sono 1 milione e mezzo le tonnellate annuali di vfu
In Italia intorno al 20% dei rifiuti speciali totali è prodotto dal settore dei servizi, del commercio e dei trasporti. Questo secondo i dati più recenti, contenuti nel Rapporto Rifiuti Speciali 2022 dell’ISPRA, riferito all’anno 2020. Si tratta di 2 milioni di tonnellate circa, di cui quasi 1,5 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso. Numeri enormi, che rendono ancora più importante che il trattamento di ogni veicolo a fine vita segua precisi criteri di gestione dei rifiuti.
I riferimenti normativi sono il Decreto Legislativo 152/06 (art. 231) e il Decreto Legislativo 209/03. Il D.L.vo 209/03 dispone in particolare che il trattamento del veicolo destinato alla demolizione sia svolto in impianti autorizzati. Questo perché lo smontaggio e la gestione dei compomenti al di fuori di un impianto dotato di specifici requisiti normativi può creare un danno ambientale.
Tutti gli autodemolitori della rete di Caronte24.com operano secondo le leggi nazionali e comunitarie. Le procedure soddisfano criteri di efficienza e conformità a requisiti tecnici e normativi, come controllato ogni anno secondo verifiche e audit svolti presso tutti gli impianti.
Inoltre, la Direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, sui Veicoli Fuori Uso, recita:
“Gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari per incoraggiare il reimpiego dei componenti idonei, il recupero di quelli non reimpiegabili, nonché, come soluzione privilegiata, il riciclaggio, ove sostenibile dal punto di vista ambientale, fatte salve le norme sulla sicurezza dei veicoli e gli obblighi ambientali quali il controllo delle emissioni atmosferiche e del rumore”.
Proprio perché le operazioni di trattamento non devono avere impatti negativi sull’ambiente, in un’ottica di economia circolare, anche il reimpiego nell’uso originario di parti recuperabili ancora valide è da incentivare.
L’immagine è di Tiia Monto, Wikimedia Commons
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